Flora Borsi è una giovane fotografa e visual artist ungherese autrice della serie di suoi autoritratti intitolata “Animeyed” ed ispirato all'anima selvaggia e primitiva nascosta dentro ognuno di noi.
La giovane fotografa ha già esposto alla Saatchi Gallery e al Louvre ed è uno dei talenti più interessanti della fotografia contemporanea.
Adora il surreale e in questi autoritratti, elegantemente ritoccati digitalmente senza troppe forzature, sovrappone al suo profilo quello di un animale badando bene che l'occhio sinistro umano venga sostituito da quello selvatico.
Si ottiene così una duplicità dello sguardo perché ciò che diverge non è solo l'organo, ma il modo di vedere e leggere il mondo circostante.
L'istinto e la razionalità vengono a svelarsi contemporaneamente, facendo cadere quel velo che li vuole da millenni separati per via della ragione.
“Animeyed” si chiede se siamo davvero figli dell'Illuminismo o se, come gli animali, viviamo illuminati dalle nostre sensazioni primordiali.
I due soggetti si integrano, si fondono e si completano perfettamente: lo sguardo di una creatura metà di donna e metà di animale accende molti interrogativi sugli istinti che cerchiamo di nascondere, schiacciare, ignorare o persino tentare di eliminare dentro di noi anche se sono spesso loro a guidare, oggi come millenni fa, i nostri passi.