Phillip K Smith III è uno dei nomi nuovi dell'architettura e dell'arte più interessanti dei nostri giorni. Molto di moda in questi giorni per il suo muro di vetro per COS all'ultima Milano Design Week, è un designer a 360 gradi che ama molto il concetto di specchio e rifrazione, moltiplicazione dello spazio all'infinito finchè ciò che sembrava chiaro, ripetuto e riflesso, perde il suo significato originale e ne acquista uno nuovo a seconda di chi osserva.
Cresciuto a Palm Springs, adora i deserti e gli spazi infiniti e cerca sempre di lavorare a progetti su larga scala che gli richiedono di essere in parte artista, in parte architetto e in parte urbanista.
Tra le installazioni più famose c'è “Lucid Stead”, nel deserto californiano dove ha rivestito di specchi un vecchio casale per creare l'illusione di poter guardare attraverso la costruzione. Nella quiete infinita del deserto cercare un altro infinito nel nome di un cambiamento che, in fondo, è sempre interiore. Giochi di ombre e luci costruite ad hoc per chi rimane incantato ad osservare le sue opere da cui traspare un profondo rispetto per l'ambiente e il contesto in cui si installano.