Il Bianco, il Divino, la Purezza, l’Eternità del Bello: più che un bisogno sembra essere un’esigenza quasi come una speranza. Camillo Bona getta il suo sguardo su Roma, ora così offesa, nell’esigenza di ritornare al bello, anzi di ripensarlo.
Ha negli occhi il ricordo di un passato vissuto e trasmesso dai Maestri Storici di un tempo in cui l’Alta Moda era nel suo massimo splendore e la città dei luoghi della Dolce Vita, del profumo di quell’eleganza perduta era densa di quella grande Bellezza.
Non è una nostalgia quella di Camillo Bona o piuttosto una citazione, perché questa, è sicuramente la sfilata più personale presentata fino ad oggi, nel suo lungo e affermato cammino nell’Alta Moda, ed è la più intima, la più mistica, la più attuale e riflessiva. E’ un senso velato di nostalgia e di ricordi ma leggero, lieve, delicato come se il fermarsi a guardare il passato sia da stimolo per costruire il presente.
Camillo Bona reinterpreta e propone con grande coerenza, l’eleganza dello Stile italiano attraverso il certosino lavoro che vuole solo il fatto a mano: un lavoro che prevede numerose ore di lavorazioni e complesse applicazioni tessili che sono il segno distintivo del suo Stile e dell’Alta Moda Italiana .E’ una collezione che esprime il forte desiderio e la speranza che Roma e il mondo possano di nuovo rivestirsi di purezza e di nuova bellezza.
Il bianco è il colore primo della collezione, 30 capi di finissima fattura che si mischia con i toni dei rosa, del giallo, del verde acqua, del celeste. L’ultima uscita è dedicata alla sposa, un solo capo esclusivo come da tradizione dello stilista. Una collezione ieratica bianca, marmorea, dominata dai ritmi dei panneggi e dei plissè che usati sui tessuti pesanti come, le lane lavorate in double e il cachemire, che giocati con i leggerissimi lini, ed i trasparenti chiffon e moltissima raffia, rievocano nelle forme, i giochi di volute circolari che ci riportano alle architetture della Città Divina.
Perle, coralli e pietre dure dalle molteplici sfaccettature vestono completamente il collo come collarini preziosi da cui scendono cascate di fili di perle e di pietre, accompagnate da spiritosi medaglioni in libertà.