Per il suo debutto alla guida della maison Christian Dior, l'italiana Maria Grazia Chiuri si è lasciata trasportare da affascinanati ispirazioni per creare la sua prima collezione di prêt-à-porter primavera-estate 2017 per Dior.
È un nuovo genere di combattenti ad aprire la prima sfilata di Maria Grazia Chiuri per Dior: le loro giacche bianche con cinturini e i pantaloni corti stretti sotto il ginocchio richiamano le mise delle schermitrici, sposando il corpo con leggerezza e sensualità. Un modo inedito di affrontare il femminismo, a cui fanno eco i messaggi stampati su alcune T-shirt. Su una di queste si legge "We should all be feminists", un omaggio al titolo del saggio della scrittrice Chimamanda Adichie, che nella sua opera si impegna a combattere i pregiudizi, soprattutto riguardanti il ruolo delle donne nella società.
Un percorso che ricorda quello di Christian Dior, che nel 1947 si ispirò al guardaroba maschile per creare il tailleur Bar, diventato emblematico, e che Maria Grazia Chiuri rivisita in chiave contemporanea: la giacca bianca, che esalta la sottigliezza della vita e il volume dei fianchi, è indossata su una T-shirt, mentre la gonna nera è reinventata in tulle per svelare in trasparenza la lingerie in maglia. Ispirandosi al patrimonio della Maison, la Direttrice Artistica si è interessata anche alla superstizione dello stilista fondatore, che ha sempre creduto ai segni, circondandosi di veggenti. I suoi portafortuna - come la stella, il cuore e il quadrifoglio - sono disseminati all'interno della collezione, gli astri e i segni zodiacali sono ricamati in argento su un fondo di tulle blu notte, mentre i simboli dei tarocchi sono reinterpretati nei ricami colorati degli abiti da sera che chiudono la sfilata.