La collezione primavera-estate 2018 di Tommy Zhong è costruita sulle complementari sfaccettature della differenza. Dalla collaborazione con l’artista Nadine Shaban è suscitato un dialogo sensuale, in una collezione con una struttura centrale. Ispirata dall’uso dei materiali di Shaban, raccolti da fonti industriali utilizzati per tenere insieme la psiche, la collezione consente una manipolazione della superficie tessile in emozioni legate alla moda donandole una forma fisica. In conflitto con il richiamo tra artisti classici e contemporanei, la musa di questa stagione ha la libertà di esplorare i confini dell’autosufficienza. Gli abiti da sera e casual, in linee classiche e rilassate, imbottiti e ripresi, rappresentano un viaggio tattile d’introspezione. Un panorama di silhouette scultoree, create a partire da blocchi di colore in una raffinata palette di rosa, nero e bianco, è interrotto dall’irruzione occasionale dell’arancio. Un aspetto esteriore concreto che rivela fenditure di fragilità, riflesse in giustapposizioni di tessuti e finiture grezze. Le stampe sono applicate attraverso una varietà di tessuti, reinterpretati e distorti in un mix di tecniche. Immagini e superfici sono digitalizzate, sfocate e tradotte su tessuti. Tessuti intrecciati o con serigrafie stampate a mano, i fili sono scrupolosamente sbrogliati per rivelare una tensione superficiale di irregolarità controllata. Il corpo avvolto nel tessuto, attorcigliato e con pelle esposta, tiene la psiche insieme pronta per essere capovolta.
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